Oggi pomeriggio nella trasmissione di Rai uno “A casa di Paola” condotta dalla bravissima Paola Perego si è parlato del delitto di Simonetta Cesaroni avvenuto a Roma nel 1990, caso giudiziario fra i più intrigati e misteriosi ne hanno parlato l”avvocato Marazzita, il criminologo Carmelo Lavorino e la bravissima giornalista di cronaca nera Deborah Ergas. Per l”omicidio della povera Simonetta è stato condannato a ventiquattro anni, e al pagamento della spese processuali e all”indennizzo alla madre e alla sorella di Simonetta l”ex fidanzato di allora Raniero Busco, ciò è avvenuto dopo venti anni dall”omicidio e in base a degli indizi e non a delle prove certe, sul reggiseno di Simonetta è stata trovata della saliva-sudore non si capisce bene che in base al dna estratto a 31 persone apparterrebbe a Busco, e da premettere che questo indumento era custodito in una busta di plastica aperta insieme ad altri indumenti della vittima in un cassetto dell”obitorio di Roma, in pratica tutto ciò non era stato siggillato e repertato come si deve perciò ci sarebbero delle contaminazioni, inoltre sul seno di Simonetta sarebbero stati trovati dei segni come di un morso, però neanche questo è certo perchè potrebbero essere anche stati o un pizzico, o una specie di segni fatti con un coltello, invece il Pm si è intestardito e ha detto che era un morso e dopo una perizia nella quale si è stabilito che alcuni segni potrebbero essere uguale ad alcuni incisivi di Busco, ma non tutti i punti però corrisponderebbero. Su tale inesattezze anche la signora Ergas e il criminologo Lavorino hanno espresso le loro perplessità e detto che queste non sono prove ma potrebbero essere indizi, ma sugli indizi non si è mai condannato nessuno. Anche per Pietrino Vanacore e Federico Valle altri accusati dell”omicidio ci sono stati degli indizi e non furono processati nel 1993. Ora però mi chiedo una cosa come si può portare avanti un processo se la scena del crimine è stata inquinata sin dall”inizio, la temperatura del corpo non è stata presa, per questo motivo non si può stabilire l”ora esatta della morte, ci sono state tantissime imprecisioni da parte degli inquirenti, poi lo ribadisco per me è un assassino territoriale cioè una persona che o abitava o lavorava in via Poma, perchè conosceva molto bene quei luoghi e poi penso forse mi sbaglierò che i portieri Pietrino Vanacore e in parte la moglie siano stati complici, perchè la stanza era pulita abbastanza bene, perchè gli stracci usati erano stati lavati e ripiegati con cura, perchè al momento dell”arrivo della sorella di Simonetta hanno creato molti ostacoli prima di aprire la porta. Poi mi chiedo anche perchè non siano stati fatti testimoniare anche il famoso informatore austriaco Voeller, e Federico Valle anche se è uscito dall”inchiesta in qualche ne ha fatto parte. Il rebus continua.
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