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25 feb 2011

Gheddafi non se ne vuole andare.

La Libia guidata per quarantadue anni dal colonnello Gheddafi, in modo totalitario è alla resa dei conti con il suo rais. Dopo l”Egitto, la Tunisia, il Qatar e l”Algeria anche la Libia sta cercando di ribellarsi e di cacciare in modo definitivo Gheddafi e il suo entourage, ma il colonnello ha detto apparendo sulla televisione libica di non volersene andare e anzi di resistere con i suoi fedelissimi fino alla morte. La Libia è una delle maggiori produttrici di petrolio e di gas che viene portato anche in Italia ed ha con noi dei rapporti commerciali molto intensi e molti italiani sono ancora là, mentre sulle piazze i ribelli e le guardie di Gheddafi si danno battaglia inoltre l”esercito ha anche bombardato i ribelli facendo moltissimi morti, ma intenet è stato oscurato e le notizie sono molto frammentarie, però dagli emigranti che hanno raggiunto Lampedusa e dagli italiani ed altri stranieri che sono riusciti a scappare sembra che la situazione sia gravissima, ci sono morti dappertutto. Molte città sono state prese dai ribelli , ma la capitale e le città vicino sono ancora nelle mani dei fedelissimi del regime. L”America, l”Italia e le Nazioni Unite hanno deprecato l”uso della violenza da parte del regime, ma Gheddafi le ha anche minacciate di non interferire con le faccende interne della Libia. Mi auspico che i libici abbiano la vera libertà e democrazia e che cacciando Gheddafi possano sperare in un governo democratico, però se si affacciano all”orizzonte i fondamentalisti islamici o altri gruppi estremisti non so se la pace nel Medioriente  possa più esserci e se i rapporti con Israele e i paesi che si affacciano sul Mediterraneo possano trovare quella stabilità che fino ad ora si è cercato di mantenere.

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