Fabrizio De Andrè grande cantautore genovesee autore di bellissime canzoni, da sempre dalla parte dei più deboli ed emarginati, condannava l”ipocrisia e la falsità della società borghese che vedeva nel diverso, nella prostituta o nelle belle ragazze povere e generose una minaccia come lo ha descritto nella canzone “Bocca di rosa”. Ho citato De Andrè perchè prima di tutto anarchico e uomo di sinistra, che ha sempre condannato i falsi moralismi che ora mi sembrano un pò invece di tutte le fasce sociali anche di quelle che prima volevano condannare l”ipocrisia della borghesia e che ora fanno di questa moralità una bandiera, invece di pensare veramente ai lavoratori stanno sempre a rimurginare sulle belle ragazze che girano intorno agli uomini politici e che vanno in televisione o fanno le escort. Ruby sembra un caso nazionale una “Bocca di Rosa” che tutti condannano, per gelosia, per invidia o per un falso moralismo, come tutti hanno fatto nella canzone di De Andrè, ma che poi tutti apprezzano, come il “parroco che non disdegna fra un miserere ed un”estrema unzione il bene effimero della bellezza la volle accanto in processione e con la Vergine in prima fila e Bocca di rosa poco lontano si porta a spasso per il paese l”amore sacro e l”amor profano”. Anche nella Roma papalina le cortigiane avevano un loro potere ed erano molto considerate, non facciamo i falsi moralisti la bellezza è un bene di scambio come lo era prima e come lo è adesso, se ci fossilizziamo su queste cose non andremo più da nessuna parte.
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